1.31.2013

Bentornato!

Bentornato a scrivere sul blog. Bentornato allo stile di vita di un tempo, vorrei poter dire bentornato anche a carattere che avevo un tempo, ma i cambiamenti si fanno un po' alla volta.
Come avrò sicuramente già scritto i social network hanno seppellito il blogging. Una volta il blog era il proprio diario, era l'unico posto che chi voleva sapere qualcosa di te poteva andare a vedere, era la valvola di sfogo, per alcuni era anche un piccolo spazio autopromozionale, per far vedere di essere qualcuno che non si è, cosa che ora stanno facendo su facebook con i loro link che sembrano un misto tra una raccolta di raccomandazioni della mamma e la tortura di un libro di massime famose, piuttosto che un libro di barzellette penose.
Il blog da più spazio per documentare, per scrivere, per condividere pensieri che arrivano dalla propria testa,  storie, esperienze e di tutto e di più. Il problema non sono i social di per sè, ma l'utilizzo che ne è stato fatto.
Mi spiego: 5 anni fa non tutti avevano internet. Tra quei pochi che ce l'avevano qualcuno aveva un blog, e ci si leggeva a vicenda, ci si commentava e talvolta si sfogliavano anche le storie vecchie.
Poi arrivò facebook (che c'era già 5 anni fa, ma non lo conosceva nessuno), il boom a fine 2008 è stato tale che moltissima gente che prima non aveva internet si è portata al passo con i tempi, e ovviamente lo fece solo per collegarsi esclusivamente a facebook. I contenuti all'inizio erano abbastanza genuini, messaggi di stato, commenti e foto, poi con il tempo sono arrivati link, tasto mi piace, condivisioni, giochi, ecc.
I contenuti se prima erano solo testuali sono poi peggiorati con il tempo con l'introduzione dei link, possibilità di inserire un link ad una pagina esterna e sfruttato (male) per creare pagine piene di barzellette, frasi famose o romantiche abbinate ad una foto pronte ad esser condivise per vedere i consensi dei propri amici.
Insomma, gli italiani, popolo di affezionati a Amici di Maria de Filippi e il Grande Fratello non può non perdersi a sprecare giornate a cliccare link con frasi inutili o mostrare apprezzamenti verso di esse, magari apposta per fare colpo su qualcuno.
E' stato creato un mondo di futilità dunque, un mondo di futilità che ha eclissato il blogging, chi prima scriveva sul proprio blog personale si è semplicemente dimenticato di avere un blog oppure non lo fa più per il semplice fatto che ormai nessuno va più a leggersi un blog personale.
Ovvio che i social network non sono solo futilità, per me facebook è una sorta di agenda personale, una raccolta contatti, un sito dove poter vedere aggiornamenti di siti che seguo, un account aggiuntivo da sincronizzare al mio telefonino per essere rintracciato ovunque e senza troppa invadenza da chiunque mi cerchi.
Poi oltre a facebook ci sono Twitter, Instagram, Foursquare e tanti altri, compresi siti come Flickr e YouTube che hanno cercato nel tempo di avere una connotazione sociale anch'essi. Ognuno di essi ha una funzione diversa, ma li conoscerete sicuramente. In ognuno sotto il nick thevenny troverete me, nel caso voleste aggiungermi fatemi sapere che siete lettori di questo blog.

In ogni caso ci riprovo per l'ennesima volta a rilanciare il blogging, dato che con esso qualcuno è passato dal bando generale dal mondo della tv alla politica sono convinto che si possa ancora spremere qualcosa di nuovo.

12.22.2010

-1 So tuto mi!

E' già un mezzo miracolo che questa azienda prima di natale ci fa chiudere un giorno prima e riaprire una settimana dopo, a questo giro posso pure catapultarmi lontano dalle rogne di fine anno, dato che mi hanno "prestato" a Trento per l'apertura della nuova filiale.

E' stato comico salutare il primo cliente con un "Guten Morgen" che mi sono rimangiato subito, e poi servire il cliente e spiegare se può non usare il dialetto perchè "mi son de bolsàn e nol capisso no"..

Interessante anche il pranzo di oggi con lezioni di attualità allargata che abbiamo discusso anche su Facebook. Racconto:

Arrivo con ampio ritardo in una specie di osteria, mi infilano in fondo al locale, e a mezzo metro dal mio tavolo c'è nè un altro con due signori di età sicuramente pensionabile, di cui uno, davvero, aveva la bocca più grande della faccia.
Di tutte le stupidate che ha detto avrei potuto riempire dei sacchettoni e portarli fuori all'aria aperta per farli disperdere, ma ho optato per un opzione più veloce, altresì aprire la finestra. Il mio pranzo ha avuto quindi come sfondo delle rivelazioni sconcertanti, come "il gioco d'azzardo è il fondamento della finanza del nostro paese ed è quella che ci tiene ancora a galla", "la befana non esiste" oltre a nozioni di etica politica e aziendale, per poi finire all'albero genealogico approfondito della famiglia Moratti. Volevo quasi prendere appunti.

Mentre i signori presi dalla conversazione finiscono il loro risotto al baccalà, io documento il tutto in tempo reale su FB.
Finisco di mangiare e accenno ad alzarmi, il nonnetto sfruttando una piccola pausa del loro simposio mi guarda negli occhi con uno sguardo come per dire "Eh si ragazzo, hai ancora molto da imparare", io sorrido stringendo le labbra e abbasso lo sguardo accennando con la testa, come per rispondere "meno male che ci sei tu".

Pago il conto e faccio per andarmene, quando mi accorgo che la lezione era da pagare a parte. La prossima volta cambio tavolo.

12.09.2010

-13 La tempesta dopo la calma

E' un classico che al lavoro di questo periodo si sclera, ma ho imparato a tenere sotto controllo lo stress, niente di strano, almeno fino a qualche giorno fa.
Lunedi sera, vorrei andare in palestra, ma fa male il ginocchio, non posso fare il criceto. Faccio due conti, mercatino di natale in città e quindi traffico impossibile per le strade, non ho altre possibilità di andarci in settimana e quindi mi prendo un paio di orette di relax. Dopo l'allenamento mi concedo un ora abbondante tra sauna e idromassaggio, sembra quasi che funziona.
Mi prendo tutto il tempo per farmi la doccia, vuol dire che proprio funziona. Mi prendo due barrette energetiche credendo che fosse l'unica forma di dolce che posso concedermi e mentre esco ne sgranocchio una.
Da li a 5 minuti mentre mi ritrovo al volante per tornare a casa comincio a capire che c'è qualcosa che non va.
Sanno tutti che sono intollerabile e cinico al volante, ma quella sera lo ero troppo, anche per i miei giusti. Un sorpasso a destra, due, finchè non vado completamente fuori di senno, supero un'auto che aspettava troppo tempo a dare la precedenza, mi ci infilo, lui accelera e io devo accelerare di più, se no mi schianto contro quelli fermi al semaforo sull'altra corsia, provo a buttarmi di nuovo in contromano per curvare a sinistra, ma il tizio che stavo superando voleva fare la mia stessa mossa, suona, ma io via, dritto come un treno. Lui fa la mia stessa strada e lo stacco, ma mi fermo più avanti ad aspettare il cancello del garage che si apre, e mentre si sta aprendo guardo lo specchietto e vedo che il tizio si è fermato dietro di me, probabilmente mi sta prendendo il numero di targa.
Vabbè, mi faccio un altra barretta, magari disattiva il nevrotismo..-.-''